Il grande Maestro della cucina italiana quando è diventato ambasciatore del grano per Expo 2015 ha pensato di fare e firmare un formato di pasta. Si è consultato con l’amico di sempre Maurizio Riva, il ‘falegname’ italiano più conosciuto nel mondo dell’architettura, dell’arte e del design, che gli ha suggerito un formato di pasta molto simile al truciolo del legno. In linea con una delle filosofie di Expò rivolta al recupero dello scarto. I Trucioli nascono così, una miscela di grani duri italiani, una trafila di bronzo, essiccati a 45 gradi
Grandi, spessi e irregolari come li ha voluti Marchesi. Cuociono in 14 minuti ma possono resistere anche oltre senza mai deformarsi. In pratica non scuociono. Sono la giusta, anzi la migliore, alternativa a paccheri e schiaffoni. Il truciolo è un sol boccone.
Gualtiero Marchesi ha pensato ad una ricetta molto milanese con burro, zafferano e crunchy di riso nero soffiato.
Tantissimi cuochi in Italia e nel mondo stanno facendo omaggio al Maestro preparandoli con condimenti tradizionali tipo carbonara, amatriciana, ragù di carne, pesce o verdure. I trucioli sono molto golosi di creme e salse dense come vellutate di legumi e di ortaggi da abbinare a formaggi, pesce o carne. Perfetti anche freddi per insalate estive e bollenti in zuppe da mangiare al cucchiaio.
Sul piatto rimangono sempre ben separati e croccanti senza perdere la forma originale. 50 g di paccheri sono 8 paccheri , 50 g di trucioli sono 14 trucioli.