Il mio consiglio, di sempre, è di assaggiarla scondita. Di condirla, dopo, con una ‘c’ d’olio extravergine (il vostro preferito). Infine di provarla fredda. La consistenza in bocca è decisa e persistente.
La mia pasta si chiama 600.27. Ho scelto grani duri tenaci per dar vita ad una semola dorata, omogenea e vellutata. Ho usato le classiche trafile di bronzo e un’essiccazione attenta a bassa temperatura per conservarne quasi intatti i valori.
Il grande Maestro della cucina italiana quando è diventato ambasciatore del grano per Expo 2015 ha pensato di fare e firmare un formato di pasta. Si è consultato con l’amico di sempre Maurizio Riva, il ‘falegname’ italiano più conosciuto nel mondo dell’architettura, dell’arte e del design, che gli ha suggerito un formato di pasta molto simile al truciolo del legno. In linea con una delle filosofie di Expò rivolta al recupero dello scarto. I Trucioli nascono così, una miscela di grani duri italiani, una trafila di bronzo, essiccati a 45 gradi.
Un bellissimo documentario racconta la storia del Senatore Cappelli, di Nazareno Strampelli e di Carlo Latini. TG2Dossier, Angelo Figorilli. Grazie! Cliccate qui